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TRASPORTI

  • AUTO

    Tramite A1/E45 e A2. Continuare sulla SS19 in direzione di Viale Certosa. Uscita Padula-Buonabitacolo. Continuare sulla SS19 in direzione di Viale Certosa


  • BUS

    Da Salerno è possibile raggiungere la Certosa con le linee Curcio e Lamanna. La domenica è attivo anche il Certosa Link con partenza dalla stazione di Salerno


  • TRENO

    A Padula non c'è una stazione ferroviaria, ma si può scendere a Battipaglia o a Sapri e da lì prendere uno degli autobus sostitutivi messi a disposizione da Trenitalia

Il monastero certosino in stile barocco

La Certosa di San Lorenzo è il più vasto complesso monastico dell’Italia Meridionale nonché uno dei più interessanti in Europa per magnificenza architettonica e copiosità di tesori artistici.

Lo stile architettonico è quasi prevalentemente barocco, infatti sono davvero poche le tracce trecentesche superstiti. Il complesso conta circa 350 stanze ed occupa una superficie di 51.500 m² di cui 15.000 impegnati solo dal chiostro, il più grande del mondo. La Certosa di San Lorenzo, grazie alla sua vasta estensione, è seconda solo alla Certosa di Grenoble in Francia.
Questo monastero certosino, il primo ad essere eretto in Campania, fu fondato da Tommaso di San Severino nel 1306 e dedicato a San Lorenzo. Comprende tre chiostri, un giardino, un cortile e una chiesa.

È possibile dividere l'impianto architettonico della Certosa di Padula in due zone: nella prima rientrano i luoghi di lavoro mentre nella seconda vi è la zona di residenza dei monaci.
La struttura della certosa, come per tutte le altre certose, segue la regola certosina, ovvero lavoro e contemplazione. Proprio per questo nella struttura esistono luoghi differenti per la loro attuazione: il chiostro, la biblioteca, dove è ancora possibile ammirare il pavimento fatto da mattonelle in ceramica Vietrese, la Cappella decorata con preziosi marmi, la grande cucina, le grandi cantine del vino, le lavanderie ed i campi limitrofi dove venivano coltivati i frutti della terra per il sostentamento dei monaci.

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  • I Certosini lasciarono Padula nel 1807, durante il decennio francese del Regno di Napoli, allorché furono privati dei loro possedimenti nel Vallo, nel Cilento, nella Basilicata e nella Calabria. Le ricche suppellettili e tutto il patrimonio artistico e librario andarono quasi interamente dispersi e il monumento conobbe uno stato di precarietà e abbandono. Dichiarato monumento nazionale nel 1882, la Certosa è stata presa in consegna dalla Soprintendenza per i Beni architettonici di Salerno e nel 1982 sono cominciati i lavori di restauro.
  • La Chiesa è decorata con stucchi dorati di gusto settecentesco che vanno a sovrapporsi ad una struttura sicuramente trecentesca. Accanto alla serie di suggestive cappelle laterali, si trovano la Sala del Capitolo, ricca di stucchi settecenteschi, e la Cappella dei Tesoro, che costituiva una sorta di cassaforte dove probabilmente veniva custodito e protetto il ricchissimo arredo della chiesa. 
  • Lo scalone ellittico a doppia rampa, l'ultima opera che i padri riuscirono a vedere realizzata prima delle soppressioni francesi, unisce i due livelli dei chiostro grande. Un'opera che appare come un maestoso elemento scenografico illuminato dai suoi sette grandi finestroni che spaziavano sul paesaggio circostante. Il grande giardino della clausura corrisponde in minima parte alla sistemazione settecentesca, soprattutto a causa degli interventi effettuati durante le due guerre mondiali per la costruzione dei ricoveri dei prigionieri.
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