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TRASPORTI

  • AUTO

    Tramite A1/E45 o A24, uscita Petina. Prendere la SS19 delle Calabrie/SS19 in direzione di Via Muraglione a Muraglione


  • BUS

    Tramite la linea Sita Sud 5281 “Salerno-Aut.-Battipaglia-Eboli- sv. aut. Campagna - sv. aut. Sic. -Pertosa”, scendere alla fermata “Pertosa” e camminare per 20 minuti


  • TRENO

    Da Salerno: Prendere il treno regionale in direzione Potenza Centrale e scendere a Buccino S.Gregorio Magno. Da qui continuare a piedi alla fermata del bus indicata.

    Da Napoli: Prendere il treno regionale in direzione di Taranto e scendere a Sicignano degli Alburni. Procedere a piedi verso est in direzione SP36. Arrivati a Sicignano prendere il bus Sita 5281 e scendere a Bivio Pertosa

Una basilica sotterranea incastonata nella roccia

Situate nel massiccio dei Monti Alburni, le Grotte di Pertosa-Auletta sono un complesso carsico sito in Campania (sotto la provincia di Salerno) che rappresenta uno dei grandi attrattori turistici del comprensorio, coniugando bellezza e rispetto per l'ambiente naturale.

Intrise di storia e archeologia, sono l'emblema della storia locale e internazionale, avendo attirato l'attenzione di studiosi provenienti da diverse parti del mondo. Grazie alla presenza del fiume Nigro, che scorre al loro interno ed è navigabile per alcuni tratti, sono visitabili per suggestive visite guidate in barca.

Originate dalla forza dell'acqua che ne ha scavato i cunicoli, le Grotte si estendono in maniera orizzontale per circa 3 km all'interno della montagna. Grazie alla presenza del fiume Nigro, sono le uniche grotte navigabili d'Italia, perfettamente attrezzate per le visite turistiche attraverso imbarcazioni trainate da un sistema di cavi d'acciaio.

Addentrandosi è possibile scoprire ambienti dai nomi suggestivi come il Ramo delle meraviglie, la Grande Sala, la Sala del Trono, il Ramo del Paradiso. Ovunque si è circondati da stattiti e stalagmiti, riflessi e bagliori dovuti alla calcite, carbonato di calcio purissimo che scintilla come diamanti. Le concrezioni roccciose assumono forme bizzarre.

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  • Le prime notizie relative alle Grotte risalgono alla Preistoria, tornando indietro fino all'età del Bronzo, quando alcuni uomini, attirati dal grande ingresso naturale, stabilirono nelle Grotte la loro dimora. Era un luogo ideale, vista l'abbondaza d'acqua e la conformazione geografica del territorio che costituiva un rifugio naturale. Proprio l'abbondanza d'acqua però poteva rappresentare un problema, poiché le popolazioni primitive avevano la necessità di ricoverare i greggi in un luogo asciutto e al riparo dai predatori. Perciò inventarono un nuovo tipo di abitazione basato su pali di legno di quercia e rovere, detti ritti, infissi nell'alveo del fiume. Su di essi furono poste delle traverse a formare una sorta di piattaforma a moduli quadrati sulla quale poggiare un "pavimento" di argilla cotta, ideale per accendere il fuoco. 
  • Bisogna aspettare il Cinquecento per avere notizie sulle Grotte di Pertosa-Auletta, precisamente il 1526, quando il famoso umanista, monaco e teologo bolognese Leandro Alberti effettuò una spedizione che attraversò tutto il Vallo di Diano, definendolo somigliante a una barca. 
  • Nel 2019 una stalattite e una stalagmite si sono "toccate" dopo millenni, dando origine al romantico Bacio di roccia. 
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Scorci e prospettive

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