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TRASPORTI

  • AUTO

    Tramite A1/E45, uscita Battipaglia. Seguire la SS18 Tirrena Inferiore, la SS18var e la SP66 verso la SP164 a Camerota


  • BUS


  • TRENO

    Prendere il treno in direzione Sapri. Proseguire in autobus fino a Camerota (San Vito)

Un'opera di fortificazione divenuta proprietà privata

A pianta quadrata, la possente torre fu costruita con cinque troniere per lato, i cui resti sono visibili a valle e sui due laterali, mentre a monte sono assenti. La tipologia degli ambienti voltati è molto rara. L’edificio è costituito da tre livelli che giungono fino alla piazza, un dato strutturale riscontrato di rado nelle torri del salernitano. Il primo livello è situato alla quota delle fondazioni e ha un ingresso indipendente, gli altri due sono collegati tra loro e hanno l’accesso dal livello a monte. Il piano intermedio dove c’è l’ingresso, è formato da due ambienti affiancati, coperti da volte a botte. Immediatamente a destra dell’ingresso è situata la scala ricavata nello spessore murario che consente l’accesso al grande ambiente voltato, posto sotto una piazza.

Dai documenti rinvenuti all’archivio di Stato di Napoli è possibile affermare che la torre è stata in funzione dal 1572 al 1807. Nel 1557, fu requisita per essere inserita nel piano del de Ribera a difesa delle coste del Viceregno spagnolo. 

Con il nome di Torre del Mingardo, è inserita nell’elenco delle trenta torri da costruirsi nel Principato Citra. I lavori furono affidati al maestro Felice Buongiorno di Cava e a sopraintenderli furono chiamati Francesco Martello e poi Francesco Rosa.

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  • Nel 1566 la torre è inserita nel programma di costruzione di diciannove torri indicate dall’ingegnere regio Benvenuto Tortelli, che dovevano essere realizzate lungo la costa che va da Agropoli in Calabria.

  • Nel piano delle torri del Regno di Napoli, redatto nel 1776, la Torre di Mingardo, custodita da un torriere Internino, è detta inabitabile. La torre del Mingardo venne compresa nel decreto del Re Vittorio Emanuele II del 30 dicembre 1866, che elencava le opere che cessavano di essere considerate come opere di fortificazione inalienabili e quindi potevano essere vendute a privati. I guardiani potevano controllare da un lato la foce del Mingardo e dall’altro la cala del Cefalo.

  • Dal 2020 è divenuta residenza privata.
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Scorci e prospettive

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